Madonna con il Bambino
Francesco Vecellio (Pieve di Cadore 1475-1560)
Madonna con il Bambino
olio su tavola; 51 x 40 cm
provenienza: eredità Fiorelli
IPAB di Vicenza, inv. n. 1570
SBAS del Veneto, cat. gen. n. 05/00258606
II dipinto è pervenuto all'ospedale della Misericordia nel 1666 tramite il testamento di Giambattista Fiorelli e di un non meglio identificato «Iseppo prete». L'attribuzione, condivisa da gran parte della critica, a Francesco Vecellio, fratello maggiore di Tiziano e tra i suoi più stretti collaboratori, si deve a Cavalcasele, Crowe (1878, pp. 536-537). La composizione, inquadrata sulla destra da un drappo, raffigura la Madonna con il Bambino disteso sul davanzale e presenta sullo sfondo un paesaggio che sfuma nel cieIo illuminato dalle luci del tramonto. La Vergine, a capo scoperto, sostiene con una mano la testa del Bambino, con l'altra si sfiora i capelli riproducendo, nell'insolita posa del braccio piegato e nell'impostazione del capo reclinato e di trequarti, la tipologia di alcune figure femminili realizzate da Tiziano nel secondo decennio del Cinquecento, come ad esempio la Donna allo specchio conservata al Louvre. Anche gli impasti densi e l'intonazione calda delle cromie, che ancora si possono apprezzare nonostante il dipinto sia molto sciupato, rivelano l'adesione ai modi del primo Tiziano. Si tratta di un'opera minore di buona qualità che riveste tuttavia uno specifico interesse per l'ambiente vicentino. Nel 1521 Francesco Vecellio infatti è documentato a Vicenza in veste di collaboratore del fratello, impegnato all'epoca nella realizzazione dei perduti affreschi della loggia del Capitanio. Il piccolo dipinto costituisce quindi un esempio di quella cultura figurativa lagunare di primo Cinquecento introdotta a Vicenza da Tiziano e Paris Bordon entrambi impegnati nella decorazione delle logge, di cui restano scarsissime tracce in città.