La Visitazione
Francesco Maffei (Vicenza 1605 - Padova 1660)
La Visitazione
olio su tela; 315 x 155 cm
provenienza: Vicenza, oratorio dei Proti
ipab di Vicenza, inv. n. 960
sbas del Veneto, cat. gen. n. 05/00073624
II dipinto venne commissionato a Francesco Maffei nel 1657 per l'oratorio dell'ospizio dei Proti intitolato alla Visitazione di Maria Vergine e venne collocato sull'altare maggiore, ricostruito nel 1670-1671 da Antonio Bianchi su disegno di Pizzocaro. La grande pala centinata, affollata di figure, è incentrata sull'incontro della vecchia Elisabetta che avanza incerta inchinandosi di fronte alla Vergine eretta, avvolta in uno splendente manto blu. La figura, di purezza classica, è accompagnata da un angelo con una palma, che rimanda in modo esplicito all'Annunciazione. Sullo sfondo a destra alcune architetture classiche evocano la porta della città dove Zaccaria accoglie Giuseppe con un abbraccio, mentre appartata assiste all'evento un'ancella con un vivace turbante a bande colorate. Domina la scena dall'alto Dio Padre portato su una nuvola di luce da una turbinosa figura di angelo. Il tema della Visitazione è uno dei soggetti che ricorrono con maggiore frequenza tra le opere sacre di Maffei. La pala della Visitazione dei Proti è la versione più tarda: essa si colloca infatti negli anni dell'estrema attività di Maffei, e fu realizzata quando l'artista, lasciata Vicenza, già risiedeva a Padova, come attesta il pagamento avvenuto nel 1657 a saldo del lavoro eseguito. In questo momento la critica individua nella pittura di Maffei modi più pacati, una compostezza formale e soprattutto una solennità derivata dall'accostamento alla pittura di Carpioni, che qui sembra evocato nel tipo della bella ancella con turbante sullo sfondo. L'accostamento a una pittura ispirata all'ideale classicista non è un fatto nuovo per Maffei, come dimostrano i numerosi dipinti ripresi da modelli cinque e seicenteschi che connotano il suo percorso artistico. Nella pala dei Proti l'adesione alla nuova le tendenza si manifesta nel gruppo centrale la delineato nitidamente e composto da figure te che hanno assunto una cadenza più meditata e solenne.